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Una bocca in salute è una bocca che assolve correttamente a tutte le sue molteplici funzioni: masticazione, deglutizione, fonazione, respirazione, funzione cognitivo-emotiva.

Nella ricerca di un approccio “globale” ai problemi della bocca ovvero di un approccio rispettoso delle componenti extrastomatognatiche l’osteopatia rappresenta un irrinunciabile ausilio.
Odontoiatri ed Osteopati da sempre lavorano e collaborano insieme per i problemi alla bocca, denti, mandibola, ossa craniche da quando il sistema d'osteopatia Craniale è stato ideato. La chiave all'integrazione dei concetti d'entrambe le professioni è il rispetto per il movimento inerente nel corpo umano (che è il risultato del meccanismo di respirazione primaria: MRP) includendo le strutture del cranio (ossa, membrane, fluidi, etc..). L'idea fondamentale è che tutte le parti del corpo sono strettamente interconnesse. La bocca e la mandibola non sono parti separate dal resto del corpo ed i cambiamenti in queste zone influenzeranno il corpo stesso e viceversa.  Molti dei disturbi che possono essere trattati dall’osteopata (quali, in particolare, dolori al viso, cefalea, lombalgie, sciatica, emicrania, sinusite, otite, cervicalgia, mal di schiena, gonalgia, stanchezza, vertigini, alterazioni della postura, mancanza di concentrazione) hanno origine in bocca, cioè nella meccanica della masticazione e della deglutizione. Molto può dipendere dell’occlusione, cioè dal contatto dell’arcata dentale superiore su quella inferiore; questa influisce sull’articolazione della mandibola, la quale deve integrarsi al meglio nel movimento globale del rachide cervicale e del corpo. 

Ogni disturbo dell’articolazione della mandibola si ripercuote sul movimento e sulla postura del nostro corpo. È vero però anche il contrario: ogni disturbo della postura e del movimento si ripercuote sull’articolazione della mandibola.
Le cause di problemi Osteopatici di malocclusione sono anch’esse varie, ma principalmente includono:

  • un trauma, che può essere diretto od indiretto
  • posizione mentre si dorme
  • chirurgia 
  • terapia radiante
  • malattia sistemica
  • problemi di sviluppo
  • postura scorretta

Prima di tutto bisogna capire da dove viene il disturbo, se dipende dalla dinamica della masticazione o da una malocclusione o se ha origine fuori dalla bocca. Nel primo caso la collaborazione fra l’osteopata e il dentista è fondamentale. Infatti sarà il dentista a intervenire sull’apparato stomatognatico per curare il sintomo. Se sospetta un disturbo nella dinamica della masticazione o dell’occlusione, l'osteopata esegue una serie di test specifici che permetteranno di individuare il problema con precisione. 

Le situazioni che più spesso influiscono sui muscoli della masticazione, la postura e sul movimento del corpo sono: 

  • assenza di denti 
  • infezione di un dente 
  • malocclusione (cattivo contatto fra i denti) 
  • posizione non corretta dei denti 
  • lavori di protesi, corone, otturazioni, implantologia e ortodontia non più adatti alla persona 
  • bruxismo
  • cattiva deglutizione 
  • irritazioni gengivali e radicolari 
  • traumi cranici e cervicali 
  • alterazioni delle articolazioni temporo-mandibolari 
  • tensione nei muscoli masticatori di origine psico-emotiva

La collaborazione tra il dentista e l’osteopata è, pertanto, necessaria per risolvere ottimamente i problemi di malocclusione dei propri pazienti in quanto i problemi che affliggono la bocca e i denti hanno un effetto diretto sul resto del corpo. Per comprendere ciò bisogna vedere il corpo umano sotto un'altra ottica: la mandibola, la lingua e i denti sono le componenti anatomiche di questa struttura. Apriamo e chiudiamo la bocca, muoviamo la lingua e ingeriamo deglutendo i cibi e i liquidi. E’ una macchina perfetta. Considerata la complessità di questa articolazione (articolazione temporo-mandibolare: ATM), legata sia alla funzionalità cranica che posturale, l’auspicio è quello di valutare con scrupolosità l’attendibilità di ogni diagnosi. Occorre sapere però che come ogni macchina ha i suoi problemi a posteriori; la mandibola infatti può essere troppo sporgente o troppo retratta, può non scorrere lateralmente sia a dx che a sx, può farci sentire un fastidioso click a livello dell’articolazione con il temporale (ATM) e soprattutto i denti, le protesi o le otturazioni che se mancanti o non più adatte possono inceppare questa macchina.
Noi deglutiamo 1200 - 1300 volte al giorno, questo atto spontaneo provoca una grande sollecitazione meccanica dell’apparato oro – buccale. I muscoli della masticazione si contraggono e rilassano continuamente, influenzando il pavimento delle ossa craniche, mentre la lingua spinge e si protende separando la mascella superiore da quell'inferiore. Ed è proprio l'equilibrio di queste forze che aiuta a fissare la struttura della bocca e la posizione dei denti.

Se la respirazione nasale (quella corretta) è compromessa, la mandibola (con essa la lingua) deve rimanere aperta, con il risultato di modelli di deglutizione scorretti. Alcuni di questi problemi possono essere trattatati egregiamente con l’osteopatia, altri richiedono un intervento ortodontico. Il trattamento osteopatico è importante soprattutto per mantenere i tessuti liberi ed un corretto equilibrio posturale.
Nei neonati e nei bambini, quanto descritto sopra interferisce con lo sviluppo delle ossa craniche il o la volta palatale, compromettendo la respirazione e la deglutizione, a causa di uno spazio non sufficiente per la lingua: palato stretto o ogivale.
Le cause possono essere molteplici:

  • Trauma da parto
  • Trauma diretto o indiretto a livello cranio facciale
  • Perdita di denti da latte precoce o mancanza di denti
  • Errata ortodonzia
  • Problemi della crescita
  • Difficoltà respiratorie
  • Continua suzione del pollice
  • Fattori genetici

Talvolta il palato è determinato da fattori genetici, altre volte sono dei traumi al volto ad interferire sulla giusta crescita. Se una persona ha problemi cronici di deglutizione, i muscoli coinvolti sono contratti creando tensione alla mandibola, al volto, collo ed alla schiena. Questo può causare la caratteristica postura con la testa spostata in avanti, e lordosi cervicali e lombare più accentuate.
Con l'incremento della tensione dei muscoli della deglutizione, la mandibola si muove posteriormente rispetto alla sua normale posizione per creare un compenso (raramente si muove anteriormente). Questo porterà stress all'articolazione temporo mandibolare con indolenzimento dolore, schiocco ed il classico rumore di click. Fra l'altro vi sarà un malocclusione dei denti, ponendone alcuni sotto eccessive forze ed altri sotto minime. 

Com’è possibile vedere nella figura seguente, una determinata classe occlusale (il rapporto tra arcata superiore e inferiore dei denti) viene normalmente associata a delle alterazioni della postura. L’osteopata, per ciò che riguarda gli squilibri muscolari prende in considerazione ciò che può avvenire nei vari distretti corporei con una visione globale e olistica.

Va però detto che ad una determinata occlusione non è detto corrisponda necessariamente un disturbo di tipo cranio-facciale. Ed ecco l’importanza dell’osteopatia in supporto alla gnatologia. Innanzitutto l’osteopata cerca di capire se effettivamente la chiusura e l’apertura della bocca influenzano il cranio e la colonna cervicale nel loro movimento. Tramite l’osteopatia craniale, le tecniche sulla colonna cervicale, le tecniche sui ligamenti della mandibola, le tecniche di detensione dei muscoli masticatori, l’osteopata cerca poi di mettere in comfort le strutture cranio-mandibolari, permettendo anche un migliore lavoro dell’ortodonzista, riuscendo a prevenire le frustanti recidive dopo l’utilizzo “dell’apparecchio”.
L’Osteopatia libera il movimento fisiologico del cranio PRIMA che l’ortodonzista inizi il suo lavoro rendendolo più facile meno doloroso e più breve DURANTE verificando che gli apparecchi e gli aggiustamenti siano compatibili con un movimento fisiologico libero del MRP e per aiutare il corpo ad accettare i cambiamenti causati dall’ adattamento ad una nuova postura e per ridurre al minimo i sintomi
La correzione della malocclusione avverrà in maniera combinata, da un lato l’osteopatia correggerà la lesione cranica, dall’altra l’odontoiatra sceglierà i mezzi meno traumatici per il sistema e che possano anzi amplificare in senso virtuoso la correzione sopra detta sempre nell’ottica di ricercare un equilibrio tra struttura e funzione. Una contrazione bimascellare, cioè un palato stretto, si associa ad un lesione craniale in estensione, in questo caso il dentista oltre ad allargare il palato dovrà fare in modo di assecondarlo verso una flessione fisiologica. Questo fatto condizionerà la scelta dei mezzi terapeutici.
La valutazione del MRP insieme alle valutazioni posturali, stabilometriche, ecc guiderà la scelta della posizione terapeutica maxillo mandibolare su cui costruire le apparecchiature e rappresenterà un indicatore della correttezza della direzione di correzione durante tutta la terapia.

E’ pertanto necessario un linguaggio comune fra osteopata e odontoiatra per poter collaborare meglio e risolvere in maniera interdisciplinare le problematiche dei pazienti.

In particolare la collaborazione tra l’odontoiatra e l’osteopata è necessaria

  • per tutti i disturbi sinora descrittti che possono aver origine nell’apparato stomatognatico; 
  • per coloro che desiderano stabilire se la loro occlusione è equilibrata; 
  • per i pazienti ai quali lavori di protesi, corone, otturazioni, e implantologia non sono più adatti;
  • per i pazienti che presentono carie, granulomi e infezioni dei denti;
  • per coloro che presentono dolori e rumori delle articolazioni della mandibola.



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